Il mio approccio
La Psicoanalisi Relazionale è una corrente nata negli Stati Uniti a partire dagli anni ’80 ed integra in sé idee e teorizzazioni provenienti da diverse Scuole di pensiero psicoanalitico contemporaneo, le quali propongono il superamento del pensiero classico freudiano secondo il quale il comportamento, la personalità e la psicopatologia sono determinati unicamente da dinamiche interne pulsionali spesso inconsce.
La Psicoanalisi Relazionale pone l’accento sul mondo interpersonale e relazionale del soggetto e considera l’Altro come dimensione fondante della propria soggettività e personalità.
Questa “svolta relazionale” comporta quindi il passaggio da un modello pulsionale ad uno nel quale il centro di interesse non è più solo il mondo interno, ma anche quello delle relazioni reali o immaginate del paziente. Ne deriva che anche la relazione tra terapeuta e paziente acquista particolare importanza in quanto nuova e positiva. E’ proprio nell’unicità di questa esperienza che il paziente potrà conoscere se stesso ed intraprendere il percorso di cambiamento.
Il terapeuta lascia i panni dell’anonimo e neutro osservatore per entrare autenticamente e soggettivamente nello scambio con il paziente.
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Il percorso psicologico è personalizzato, dunque durata e frequenza dei colloqui vengono concordati assieme al paziente. I colloqui hanno durata di 45/50 minuti.
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"E’ come se il terapeuta dicesse: “Mi vai bene così come sei, non ti chiedo niente.
Non intendo curarti, modificarti, non ti critico nè ti disapprovo.
Sei tu a rivolgerti a me, a denunciare qualche cosa che non va, a portarmi i tuoi bisogni inappagati.
Io non mi propongo di soddisfarli, sarebbe illusorio, ma sono pronto e capace, se vuoi, ad accompagnarti
nella ricerca delle ragioni del tuo malessere.
Guarderemo dentro la vicenda che si svolgerà tra noi, cercheremo in ogni momento di capire che cosa chiedi,
perchè lo chiedi così, la storia che ci sta dietro. Se tutto andrà bene, verrà il momento che parlerai la tua lingua e comprenderai quella degli altri senza il bisogno di me come interprete.”
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Sergio Erba
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